02 Feb
  • Da Felice Moscato
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Giù la raccolta di sangue nel 2020. I dati del Centro Nazionale Sangue

L’anno che ci lasciamo alle spalle non è stato facile. Il Covid-19 con le sue restrizioni e lo scatenante aspetto psicologico che ha portano su tutto noi ha influito negativamente sulla raccolta e sulle menti di chi avrebbe voluto recarsi a donare presso gli ospedali o i punti di raccolta della propria Associazione di riferimento.

Con il 1° di febbraio il CNS – Centro Nazionale Sangue – fornisce i dati della raccolta di dicembre 2020 con i quali possiamo non solo chiudere il vecchio anno ma anche tracciare una stima sull’andamento nell’anno appena passato.

Durante la prima ondata la crisi dovuta alla carenza di emazie aveva avuto pesanti ripercussioni sul sistema. Le scorte scarseggiavano e il Centro interloquiva continuamente col CIVIS, il Coordinamento Nazionale le delle maggiori Associazione e Federazione di Donatori di Sangue, affiche gli appelli nazioni e locali si facessero maggiori e insistenti onde far fronte alle paure generate dalla diffusione del coronavirus. L’interno nostro sistema si può definire autosufficiente se visto nel suo complesso ma sono molte le regioni che attingono alle c.d. “compensazioni” dalle regioni più virtuose perché non si trovino in contesti di criticità.

Immagine fornita dallo stesso Centro riporta i dati compartivi dei GR -Globuli Rossi prodotti e consumati negli anni 2019 vs 2020.

Nel 2020 è diminuita del 5% la raccolta di globuli rossi in Italia, un calo di circa 139mila unità imputabile alle difficoltà dovute all’epidemia di Covid-19. Il gap generato è stato compensato da una riduzione dei consumi per l’applicazione delle tecniche di ‘patient blood management’ da parte degli ospedali, che hanno anche visto una riduzione dell’attività non legata al virus a causa della pandemia. Nel 2020 i consumi hanno superato la produzione di circa diecimila unità, mentre nel 2019 il sistema di raccolta aveva prodotto ben ventimila unità in più di quelle consumate

“Nel 2020 – afferma Vincenzo De Angelis, direttore del CNS – le attività dei servizi trasfusionali sono state sotto pressione, come testimonia anche il calo visto nella raccolta di plasma. E’ importante sottolineare che grazie allo sforzo di tutti gli attori, dal CNS alle associazioni, si è riusciti a garantire una donazione in sicurezza anche nei periodi peggiori della pandemia, l’invito è quindi di contattare il centro o l’associazione più vicina per programmare una donazione”.